Sviluppo motorio nei primi anni di vita
Facciamo un tuffo nel mondo della motricità del bambino, che è l’impalcatura su cui si costruisce il processo di sviluppo della persona.
Il movimento è una sincronia di interconnessioni funzionali tra lo sviluppo biologico, neurologico, psico-affettivo e relazionale. Di seguito, sono riportate in modo schematico le fasi di sviluppo motorio a partire dalla nascita, ricordando che molto è presente già durante la gestazione.
Cosa si sviluppa alla nascita:
- sono presenti i riflessi arcaici (0-2 mesi);
- l’ambiente influenza l’evoluzione del bambino (2-3 mesi);
- maturazione della corteccia: inibizione dei riflessi arcaici con l’apparizione dei riflessi condizionati e la maturazione della formazione reticolare; inoltre si determina il collegamento tra cervelletto e postura che permette la regolazione del tono muscolare.
Cosa si sviluppa dai 3 agli 8 mesi:
- arriva l’intenzionalità;
- nasce la memoria dell’oggetto;
- si sviluppano le prassie (azioni volontarie);
- si sviluppano le abilità cognitive;
- emergono le prime discriminazioni sensoriali;
- si finalizza la vista;
- la motricità viene organizzata con movimento limitato, ma intenzionale;
- si sviluppa la coordinazione oculo-manuale (l’occhio si sposta e segue un certo movimento).
Cosa si sviluppa dagli 8 mesi ai 3 anni:
- si arricchisce l’intenzionalità (ricorda un oggetto e agisce per ritrovarlo);
- si sviluppa la funzione simbolica (riesce a tradurre le immagini in pensieri);
- il bambino risponde alle espressioni mimico-facciali della madre;
- il bambino riconosce la madre e ha la sua immagine mentale, dunque desidera la sua presenza;
- maturano i ricordi affettivi positivi e negativi;
- se il bambino ha la sensazione di non farcela, abbassa il tono muscolare;
- il bambino è in grado di memorizzare gli oggetti e li desidera; se non viene soddisfatto, vive la frustrazione;
- il bambino è in grado di esplorare l’ambiente;
- il bambino passa dalla postura seduta a quella eretta e subentrano i muscoli che lottano contro la forza di gravità, l’equilibrio, la locomozione.
Naturalmente, lo sviluppo motorio include anche altre abilità.
Nel momento in cui il genitore si rende conto che alcuni di questi aspetti non sono presenti oppure sono sviluppati solo in parte, è opportuno che questi si rivolga ad un professionista e nello specifico, ad un Pedagogista Clinico, esperto che nell’ottica dell’osservazione precoce, avrà la possibilità di intervenire in tempi rapidi (sia in presenza di difficoltà lievi, sia in presenza di difficoltà gravi), minimizzando o scongiurando possibili ritardi nello sviluppo.
Negli incontri pedagogico-clinici si lavora su questi presupposti e non solo (altri sono e saranno discussi in altri articoli), con modalità tecniche ed educative frutto di uno studio sulla persona. Infatti, dopo aver dato un’informazione generica sull’argomento ampiamente analizzato e valutato in équipe, si propongono alcune attività “su misura”, orientate a sostenere e potenziare i bambini e le loro specifiche abilità durante il loro percorso di crescita. Alcune di queste possono essere:
- risveglio dei sensi- sviluppo sensoriale;
- manipolazione di oggetti;
- giochi con materiale da giardino o altri stimoli (acqua, luci, suoni);
- costruzione di oggetti con vari materiali.
Per il raggiungimento di tali obiettivi, si possono organizzare incontri di gruppo o si può avviare un lavoro individuale con il singolo; la scelta della metodologia più appropriata verrà effettuata in relazione a quanto emerge dalla valutazione clinica dei bisogni specifici del bambino in esame.
Le attività illustrate e le specifiche del processo valutativo sono ulteriormente esplicate nei post della pagina personale “Studio di Pedagogia Clinica Dott.ssa A. Rosa Magaraggio”.