Amianto: finalmente riconosciuto il risarcimento del danno biologico per i militari
Recentemente, la Magistratura adita ha accolto il ricorso dello scrivente e ha riconosciuto a favore di un militare il risarcimento per danno biologico subito per aver contratto, a causa di servizio, patologie asbesto correlate.
Detta decisione non è di poco conto. Sino ad oggi, infatti, ai militari che avevano contratto dette patologie per aver svolto il proprio servizio a contatto con materiali in amianto venivano elargite indennità ed emolumenti di natura esclusivamente “para previdenziale”.
Oggi, la sentenza in questione ha individuato in capo al Ministero della Difesa una «colpa “specifica” per la violazione di leggi e regolamenti concernenti la sicurezza sul lavoro, tenendo conto che, in ogni caso, anche la loro carenza non avrebbe potuto esonerare il datore di lavoro dall’obbligo di mettere in atto tutte la cautele del caso che la notoria pericolosità del materiale trattato imponeva».
Nel caso di specie, al militare di marina, al quale era stato riconosciuto di aver contratto le patologie broncopneumopatia cronica ostruttiva e l’asbestosi a causa di servizio, il Giudice adito ha riconosciuto un risarcimento di danno biologico di rilevante importo applicando, per stabilirne la percentuale, le tabelle in uso nell’ambito della responsabilità civile e per stabilirne la quantificazione economica, le c.d. tabelle del Tribunale di Milano.
Detto risarcimento, inoltre, contrariamente a quello che si può pensare, non è suscettibile di compensazione con altri emolumenti che vengono riconosciuti ai militari in casi simili, ad es. l’attribuzione dell’assegno vitalizio ex L.407/1998, dello speciale assegno vitalizio di cui alla L.206/2004 e della speciale elargizione di cui alla L.302/1990, proprio per la diversa natura risarcitoria di quello oggetto del giudizio da quella indennitaria dei predetti emolumenti.
Infine, si consiglia a tutti coloro che potrebbero anche solo essere interessati alla fattispecie, di non trascurare la vicenda per non incorrere in prescrizioni e/o decadenze che potrebbero inficiare i loro legittimi diritti.