Il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo: un’opportunità per le imprese
Tra le misure agevolative in favore delle imprese certamente di primario interesse è il Piano Nazionale Impresa 4.0 con cui il MISE ha inteso incentivare tutte le imprese nel cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale.
Questo Piano nel 2020 ha assunto la denominazione di Piano Transizione 4.0 che rappresenta la nuova Politica Industriale del Paese, e prevede una maggiore attenzione all’innovazione, agli investimenti green e alle attività di design.
Le principali misure agevolative sono le seguenti:
- Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali finalizzata a supportare ed incentivare le imprese che investono in nuovi beni strumentali (materiali ed immateriali) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
- Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design che si prefigge di sostenere la competitività delle imprese favorendone i processi di transizione al digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
- Credito d’imposta formazione 4.0 che ha la finalità di stimolare gli investimenti nella formazione del personale impegnato in quei contesti lavorativi aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.
Soffermiamo l’attenzione sulla misura del “Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo” che a partire dall’esercizio 2020 verrà sostituita ed ampliata dal “Credito d’imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design” di cui si attende la pubblicazione in GU del relativo DM.
Le attività agevolabili con il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo sono state definite dalla Commissione dell’Unione Europea e si distinguono in:
- Ricerca fondamentale o “ricerca di base” riguarda la ricerca sperimentale e/o teorica finalizzata ad acquisire nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni commerciali dirette;
- Ricerca industriale o “ricerca applicata” che riguarda la ricerca pianificata o le indagini finalizzate ad acquisire nuove conoscenze e capacità, da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o per apportare un notevole miglioramento degli stessi;
- Sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico o “sviluppo tecnologico” che attiene all’acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità di natura scientifica, tecnologica, commerciale, allo scopo di sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati.
Lo sviluppo sperimentale può comprendere tanto i prototipo, quanto di un prodotto pilota utilizzabile per scopi commerciali da cui deriverà il prodotto commerciale finale e il cui costo di fabbricazione è troppo elevato per essere utilizzato soltanto a fini dimostrativi.
Il concetto di sviluppo sperimentale non comprende tuttavia le modifiche di routine o le modifiche periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione e servizi esistenti e ad altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.
La redazione della Relazione Tecnica che illustri le finalità, i contenuti ed i risultati ottenuti dalle attività di Ricerca e Sviluppo svolte in ciascun periodo in relazione ai progetti/sotto-progetti in via di realizzazione dovrà essere affidata ad un tecnico qualificato che dovrà descrivere in modo analitico l’attività di Ricerca e Sviluppo, evidenziando tutti gli aspetti riportati dal Manuale di Frascati 2015 – Linee Guida per la raccolta e trasmissione di dati sulla ricerca e sviluppo sperimentale.
Le spese agevolabili con il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo sono le seguenti:
- Spese per il Personale titolare di rapporto di lavoro subordinato e/o autonomo o di ogni altro rapporto di lavoro comunque qualificato direttamente impiegato nell’attività di R&S svolta all’interno dell’azienda;
- Quote di Ammortamento, Canoni di Leasing o di Locazione semplice e altre spese relative a beni materiali mobili e software utilizzati nelle attività di R&S;
- Spese per Contratti di Ricerca Extra-Muros sottoscritti con le Università, gli Enti di ricerca, le Imprese, le Start-Up e le PMI innovative coinvolti nelle attività di R&S;
- Competenze e Privative Industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne rientranti nelle attività di R&S.
I soggetti beneficiari del Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo sono i seguenti:
- Soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione aziendale e dal settore economico in cui operano;
- Imprese italiane o imprese residenti all’estero con stabile organizzazione sul territorio italiano che svolgono attività di Ricerca e Sviluppo in proprio o commissionano attività di Ricerca e Sviluppo;
- Imprese italiane o imprese residenti all’estero con stabile organizzazione sul territorio italiano che svolgono attività di Ricerca e Sviluppo su commissione da parte di imprese residenti all’estero.
Il Credito d’imposta sulle spese incrementali sostenute dalle imprese in R&S è determinato nella misura del 25% o del 50%, a seconda dell’anno di sostenimento della spesa e della tipologia di spesa, ed è riconosciuto con un minimo di spese di 30 mila euro e fino a un massimo di spese di 10 milioni di euro per anno per beneficiario, su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo negli anni 2012-2014.
L’utilizzo del Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo deve risultare da apposita Certificazione rilasciata per le Imprese assoggettate all’obbligo del controllo legale dei conti e/o della revisione legale, dal proprio collegio sindacale o revisore; per tutte le altre imprese la certificazione è rilasciata da un revisore legale dei conti iscritto nella Sezione A dell’apposito registro; in quest’ultimo caso il costo di certificazione è riconosciuto in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore ai 5.000 euro ed è interamente deducibile.
E’ importante evidenziare che il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo non è imponibile ai fini delle imposte sui redditi e ai fini IRAP ed è cumulabile con tutte le misure del Piano Nazionale Impresa 4.0 nonché con le altre agevolazioni su base comunitaria, nazionale e regionale i cui bandi non ne dichiarino espressamente l’incompatibilità.