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Nuovo Decreto sulle Concessioni Demaniali Marittime: cosa cambia per il settore turistico-ricreativo?

Leonardo Massa

Nuovo Decreto sulle Concessioni Demaniali Marittime: cosa cambia per il settore turistico-ricreativo?

Il 16 settembre 2024, il Governo italiano ha emanato il Decreto Legge n.131, introducendo importanti modifiche alla materia delle concessioni demaniali marittime.
Questo decreto mira a risolvere le infrazioni pendenti con l’Unione Europea, soprattutto in riferimento alla famosa Direttiva Bolkestein (2006/123/CE).
Il cuore della normativa riguarda le concessioni per attività turistico-ricreative e sportive, con l’obiettivo di chiarire l’applicabilità della direttiva UE nel contesto italiano.

Tra le principali novità, oltre all’esclusione delle concessioni per servizi pubblici, attività produttive connesse a cantieristica, acquacoltura e mitilicoltura già previste nella Legge 5 agosto 2022, n.118 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021), vi è l’esclusione delle concessioni per la nautica da diporto, inclusi i punti di ormeggio e rimessaggi a secco.
Questi settori rimarranno regolati da normative specifiche già esistenti, come il DPR n.509/1997 (relativo alla disciplina della nautica da diporto), e non saranno soggetti alle disposizioni del nuovo decreto.

Inoltre, il decreto introduce nuove disposizioni per l’affidamento delle concessioni demaniali turistiche e sportive, con specifiche indicazioni sul calcolo degli indennizzi per i concessionari uscenti.

Tuttavia, le attività produttive come i cantieri navali, e le strutture legate all’acquacoltura, oltre alle concessioni per la nautica da diporto su richiamate, sono esenti dalle nuove regole.

Il decreto così punta a dare maggiore chiarezza normativa, limitando l’ambito di applicazione della Direttiva Bolkestein, e salvaguardando la peculiarità del settore turistico-ricreativo italiano.