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Domicilio Digitale: cartelle, multe e raccomandate della pubblica amministrazione arrivano via posta elettronica certificata.

avv. Gabriella Panaro

Domicilio Digitale: cartelle, multe e raccomandate della pubblica amministrazione arrivano via posta elettronica certificata.

Preambolo

Il Codice dell’Amministrazione Digitale, vale a dire l’insieme di norme finalizzato alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, nato nel 2005, ha visto un’ulteriore importante modifica con il decreto del Consiglio dei Ministri dell’11 dicembre 2017.

La questione

Ebbene, la modifica, passata ora al vaglio delle Commissioni parlamentari e soggetta, in seguito, all’approvazione definitiva del Governo, prevede che ogni cittadino, associazione o ente avrà il diritto di scegliersi un domicilio digitale a un qualsiasi indirizzo di posta elettronica certificata o equivalente, dove potrà e dovrà ricevere anche ogni comunicazione avente valore legale della pubblica amministrazione.

Se oggi, liberi professionisti, società ed enti pubblici hanno l’obbligo di essere titolari di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), con le nuove norme anche il resto della popolazione dovrà munirsi di indirizzo PEC, ove poter effettuare le notifiche di atti della Pubblica Amministrazione.
A tale scopo, si pensa di creare un registro dei domicili digitali delle persone fisiche da parte di Infocamere, la società di informatica delle Camere di Commercio italiane, dove singoli cittadini potranno andare, registrarsi e inserire il loro indirizzo di posta certificata.
A quel punto la Pubblica amministrazione dovrà obbligatoriamente inviare tutti i propri atti diretti al cittadino utilizzando quell’indirizzo. In pratica una volta che singoli cittadini decideranno, su base volontaria, di iscriversi al registro, le amministrazioni dovranno adeguarsi.
Tra le altre correzioni incluse, anche l’istituzione di un unico difensore civico digitale che sostituirà analoghe figure che dovevano nascere in tutte le amministrazioni statali ma che non hanno mai visto la luce. Il difensore dovrà agevolare l’attuazione dei diritti previsti dal Codice. Però potrà esercitare solo una moral suasion, un’opera di convincimento, sull’ente specifico.
Attraverso il nuovo sistema, inoltre, si potranno scambiare comunicazioni aventi valore legale anche tra privati.
Concretamente, si avranno due tipi di vantaggi: il primo è che vi sarà un notevolissimo risparmio di spese postali da parte dello Stato; il secondo è che stanno per terminare i tempi in cui non si ritirava una raccomandata o si cercava di sfuggire al postino.
Con il domicilio digitale, le multe e le cartelle di pagamento saranno recapitate a mezzo PEC, un sistema in grado di attestare quando il destinatario riceve la comunicazione e se il messaggio è arrivato integro.
E’ possibile pensare, ad esempio, che i dispositivi di rilevazione di velocità potranno elevare la sanzione all’istante, per poi spedirla immediatamente all’automobilista colto in flagrante.
Questo comporta due importanti conseguenze dal punto di vista prettamente giuridico: i casi di prescrizione delle multe caleranno in maniera esponenziale e il limite di 90 giorni per la notifica non avrà più ragione di esistere.
Aspettiamo le novità in materia. Se la riforma andrà in porto, ne verrà data notizia.


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