Italia al terzo posto tra i paesi Europei fornitori dell’Australia
Preambolo
La richiesta del made in Italy, con i suoi standard qualitativi e la sua attenzione per i dettagli, è in continuo aumento nel Paese che da 26 anni registra ripetuti tassi di crescita del PIL, la cui solidità economica risulta essere la tredicesima a livello mondiale e che non è mai entrata in recessione, neppure durante il corso della crisi che ha colpito nel corso degli ultimi dieci anni il resto del mondo Occidentale. L’Australia nel primo semestre del 2017 ha importato dall’Italia merci per un valore di 1.799,21 mln di Euro (Farnesina Ministero Affari esteri e della Cooperazione Internazionale) dove al secondo posto, dopo il settore dei macchinari ed apparecchiature, si trova il settore alimentare con un’importazione in continua crescita di vino, acqua imbottigliata, olio d’oliva e prodotti dolciari a base di cacao; così come sono in netto aumento le importazioni di articoli di pelletteria, calzature, prodotti in ceramica e farmaceutici.
La questione
La legislazione in materia di importazioni è sempre stata molto severa, improntata alla salvaguardia dell’ecosistema Australiano e soprattutto volta ad impedire l’introduzione nel Paese di organismi nocivi e malattie che potrebbero danneggiare la salute umana, animale ed ambientale.
I controlli non riguardano unicamente i prodotti importati ma anche gli imballaggi con i quali i prodotti stessi vengono introdotti in Australia, sia che si tratti di importazioni effettuate da una persona fisica sia che si svolgano nell’ambito di un’ attività commerciale di una persona giuridica.
In tema di alimenti il Department of Agriculture and Water Resources con l’ emendamento Imported Food Control Amendment Bill 2017, che modificherà nel corso del 2018 l’Imported Food Control Act 1992 , ha deciso di rafforzare il sistema di controllo relativo alla sicurezza degli alimenti importati in territorio Australiano ed, al tempo stesso, di ridurre l’onere normativo per gli alimenti che risultano conformi nel rispetto degli obblighi internazionali assunti dall’ Australia.
Gli obbiettivi della nuova normativa sono in primo luogo quello di rendere più responsabili gli importatori in tema di sicurezza alimentare, di spingerli alla scelta di prodotti sicuri da importare ed infine di aumentare il monitoraggio e migliorare la gestione di nuovi ed emergenti rischi in tema di sicurezza alimentare.
Tutte modifiche che contribuiranno a far sì che il sistema di controllo predisposto dal Governo in tema di alimenti importati nel Territorio sia in grado di rispondere ai rischi potenziali derivanti dalla crescente complessità delle catene di approvvigionamento globalizzata ed alla continua richiesta da parte dei consumatori di prodotti alimentari importati.
Ancora una volta l’Australia risponde alle richieste della sua popolazione multietnica con una normativa volta a salvaguardare il suo territorio e coloro che lo popolano.







