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Australia, orgogliosa nazione multietnica e la sua recente riforma in tema di immigrazione

Dott.ssa Claudia Di Marco
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Australia, orgogliosa nazione multietnica e la sua recente riforma in tema di immigrazione

Preambolo

L’Australia con Melbourne anche per l’anno 2017 si è confermata, per la settima volta consecutiva, al primo posto dei Paesi più vivibili al mondo (pubblicazione The Economist 2017) e con la città di Sydney risulta tra i primi 20 Paesi con la qualità di vita migliore al mondo (pubblicazione Mercer 2017).

La questione

L’Australia, nazione attraente, Paese in continua crescita demografica, dove l’immigrazione ne ha contribuito per il 53 percento, è sempre stata aperta a ricevere immigrati, a concedere la Residenza Permanente e la conseguente Cittadinanza; negli ultimi anni ha, inoltre, deciso di semplificare ma al tempo stesso irrigidire la normativa in materia di immigrazione.
Il Governo di Canberra infatti, da un lato, ha drasticamente ridotto le tipologie di Visti disponibili per chi decide di trasferirsi in Australia, e dall’altro, sta rendendo più lunga ed articolata la procedura per l’ottenimento della Cittadinanza richiedendo, in quest’ultimo caso, non solo il merito a livello personale e professionale ma anche la completa integrazione sociale, culturale e linguistica.
Le principali modifiche degli ultimi anni hanno coinvolto i Visti studenteschi, i Visti di lavoro temporaneo, la riduzione della lista delle professioni per l’accesso alle “Skilled indipendent permanent visas” (Visti che consentono di vivere e lavorare in Australia in maniera permanente senza la necessità di avere un contratto di lavoro subordinato) e “Skilled nominated permanent visas” (Visti per coloro che, appartenendo a determinate categorie professionali, vengono direttamente “nominati” dallo Stato Australiano e che consentono di esercitare ai soggetti qualificati la propria professione in terra Australiana senza limite di tempo), e la normativa per il l’ottenimento della Cittadinanza.
Per quanto riguarda Il Visto studentesco dal 1 luglio 2016, ad esempio, anche per i cittadini italiani risulta necessario, al momento della richiesta, allegare la dichiarazione di “Genuine temporary entrant” , documento con il quale si dichiara essere uno “studente genuino”, così come bisogna altresì dichiarare di avere fondi a sufficienza per affrontare i costi della vita australiana durante il periodo di studi.
In tema di Visti di lavoro temporaneo il Primo Ministro Australiano ha annunciato per il 2018 l’abolizione del famoso Visto 457 (utilizzato dalla maggior parte dei cittadini internazionali per ottenere, trascorsi 2 anni dalla sua concessione, la cittadinanza Australiana) e la sua sostituzione con il Visto Temporary Skill Shortage (TSS).
Infine, in materia di Cittadinanza le principali modifiche, che tuttavia sono ancora al vaglio del Senato, riguarderanno le tempistiche per il suo ottenimento: non più 1 anno dalla Residenza Permanente ma bensì 4 anni, test più selettivi relativi alla conoscenza della lingua inglese e sui valori e principi Nazionali.
Riforme normative che non hanno fatto venir meno quell’orgoglio nazionale Australiano che, così come si legge nella parte introduttiva del “Strengthening the test for Australian Citizenship”, si continua a dichiarare un Paese fiero di essere una Nazione di immigrazione, di essere la Società più multiculturale al mondo, il cui 50 percento della popolazione è costituito da persone nate oltre oceano, e soprattutto di continuare a dare il benvenuto agli immigranti che rispettino i valori, la legge e che contribuiscano alla crescita della Società.


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